L’ansioso si sente debole e incapace in un mondo minaccioso rispetto al quale quasi sempre vive l’impossibilità di sentirsi rassicurato.

La persona ansiosa ha una visione del mondo come pericoloso e un senso di sé fragile e incapace di affrontare le “potenziali” esperienze minacciose; focalizza e ingigantisce esperienze e scenari catastrofici immaginati, ha difficoltà a dare la giusta rilevanza alle esperienze che vanno in una direzione contraria al pericolo. La persona assediata dall’ansia interpreta come gravemente minaccioso per la propria sopravvivenza ogni evento o situazione in grado di attivare il suo funzionamento corporeo. La persona soggetta all’ansia mantiene una continua “attenzione allarmata” sulle proprie sensazioni fisiche e psichiche e interpreta ogni movimento interiore ed esterno come minaccia potenziale. Tipicamente l’ansioso manifesta un certo grado di incapacità ad accogliere ed elaborare le proprie emozioni, in particolare scambia le sensazioni corporee che si attivano quando proviamo una certa emozione come segnali di qualcosa di catastrofico che sta per accadere. La persona ha difficoltà a riconoscere e a definire adeguatamente le proprie emozioni fino a commettere un’erronea attribuzione di senso: considera l’emozione e i suoi aspetti fisiologici non come “segnale del timore” che qualcosa accada, ma come “prova” che tale terribile minaccia sia effettivamente già in corso. La persona in preda all’ansia adotta comportamenti che ricercano rassicurazione (evitamento, richiesta di essere accompagnati da persone di fiducia, richiesta di confronto con l’altro rassicurante), ma non riesce veramente a rassicurarsi, nulla la rassicura e di fatto questi comportamenti finiscono per alimentare il vissuto di insicurezza e le credenze di auto – svalutazione e vulnerabilità di fronte a qualcosa di insormontabile. Ogni tentativo di raccogliere fonti di sicurezza esterne finisce per confermare un vissuto di sé incapace di governare da solo il proprio stato psicofisico, per estensione la propria vita. In terapia si lavora su vari aspetti della persona:
– apprendimento di abilità di rilassamento;
– sfida al dialogo interno disfunzionale;
– elaborazione del rapporto tra sintomo ansioso, emozioni vissute e temi di vita, attuali e storici;
– sviluppo della capacità di rassicurazione;
– esposizione graduale alle situazioni temute per sfidare i comportamenti di evitamento e la paura che alimentano il circolo vizioso.

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