Il Natale è appena trascorso; finiti i pranzi e le cene con i parenti e amici, terminate le tombolate accompagnate da torroni e panettoni ecco affiorare, dopo gli eccessi della tavola, i sensi di colpa. Qualcuno eviterà di pesarsi (“meglio rimanere all’oscuro delle conseguenze delle abbuffate natalizie!”), altri saliranno timorosi sulla bilancia e dopo il responso decideranno di mettersi a dieta o di riprendere quella lasciata il 23 dicembre.

Ma quanti riusciranno a portarla a termine senza inciampi, ma soprattutto, una volta raggiunto il peso prefissato, spesso dopo sacrifici e rinunce, quanti riusciranno a mantenerlo? Dell’importanza del mantenimento del peso perduto e della difficoltà della sua gestione, ho già parlato in un post precedente (se vuoi saperne di più clicca qui). Qualcuno rimarrà deluso, ma non è mia intenzione parlarvi di cosa mangiare e cosa limitare per tornare in forma, ma piuttosto voglio discutere di un aspetto spesso trascurato nella “psicologia” della dieta: la motivazione. La prima domanda da porsi è: “sono pronto a perdere peso?”, o meglio, “sono pronto ad avere un vero cambiamento nelle mie abitudini; a modificare per sempre il modo in cui mi rapporto con il cibo, con l’ambiente, con il mio corpo?”. A questo punto chi ha pensato di intraprendere una dieta, leggendo queste righe forse sta cominciando ad avere tentennamenti, ma prendere in considerazione le motivazioni a perdere peso e valutare se queste siano adeguate, è un passaggio fondamentale per la riuscita della dieta: eviterete frustrazioni, delusioni e perdita di tempo. A dispetto dei luoghi comuni che danno come causa dell’eccesso di peso la scarsa volontà e l’ingordigia, nell’insorgenza del sovrappeso e dell’obesità entrano in gioco diversi fattori come l’ambiente, la genetica, i comportamenti. In alcuni individui i fattori biologici possono essere più importanti, per altri possono essere quelli comportamentali: questo vuol dire che nei soggetti geneticamente predisposti, l’ambiente e il comportamento sono determinanti nella manifestazione dell’eccesso di peso e dato che non possiamo modificare la genetica, non ci resta che lavorare sui fattori comportamentali e ambientali imparando ad accettare il peso ragionevole che ci impone la nostra eredità biologica.
A questo punto dovreste aver chiaro che la prossima domanda da porvi è: “cosa ha causato il mio sovrappeso e cosa posso modificare?”. Per aiutarvi a scoprirlo vi elenco alcuni dei fattori comportamentali e psicologici coinvolti:
– eccessivo apporto calorico quotidiano tramite alimenti ricchi in zuccheri e grassi
– eccessiva assunzione di alcol
– saltare la colazione, mangiare poco a pranzo ed eccedere con la cena
– spizzicare tutto il giorno
– ridotti livelli di attività fisica
– cambiamento di vita (matrimonio, nascita di un figlio, lavoro nuovo ecc)
– sospensione del fumo
– problemi psicologici (disturbo da alimentazione incontrollata)
– alimentazione emotiva
– assunzione di farmaci (antidepressivi, cortisonici, ecc)
– patologie (ipotiroidismo, sindrome di Cushing)
Riconoscersi in uno di questi punti è già un passo avanti nella risoluzione del problema peso.
Parola d’ordine: nessuna decisione affrettata! Prendere il tempo necessario per testare la vostra reale motivazione a intraprendere un percorso adeguato alla perdita di peso: mettetevi a tavolino e fate una lista dei vantaggi e degli svantaggi che potrete ottenere con la perdita di peso. Siate onesti con voi stessi e valutate ogni singolo punto. I vantaggi potrebbero riguardare l’autostima, la salute, la possibilità di rimettere degli abiti acquistati quando eravate più magri, la possibilità di trovare un nuovo lavoro, migliorare il rapporto con gli altri, mentre gli svantaggi potrebbero essere quelli di limitare, ad esempio, l’assunzione di dolci o dover imparare a gestire le emozioni senza il cibo, oppure potrebbe essere il dover fare attività fisica. I pro e i contro sono moltissimi e ogni individuo ha i suoi, per questo arricchire la lista ogni giorno prima di prendere la decisione.
Se dopo aver valutato tutti questi aspetti vi sentite abbastanza motivati al cambiamento fatevi un’ultima domanda: “è il momento giusto?” Se state per cambiare casa, lavoro, se aspettate un bambino, se state per andare in vacanza, è meglio posticipare la dieta di qualche tempo. Per aumentare la possibilità di successo è bene essere liberi da troppi impegni e mettere il vostro personale cambiamento di stile di vita tra le priorità. Un ultimo consiglio, evitate di seguire le diete del momento, le diete fai da te, resistete alla tentazione di assumere beveroni “magici” e pillole “miracolose” il più delle volte pericolose per la salute e del tutto inutili. Mi spiace dirvelo, ma non esistono scorciatoie: la scelta giusta è quella di farvi seguire da un professionista serio che sappia guidarvi in un percorso spesso lungo, non sempre facile e scontato, ma se sarete ben motivati i risultati non tarderanno ad arrivare e soprattutto saranno duraturi.
Che la motivazione sia con voi!
Bibliografia:”Perdere peso senza perdere la testa” di Riccardo Dalle Grave – Ed. Positive Press

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