Comunicazione efficace e non violenta

La comunicazione non violenta è un linguaggio straordinario che permette di migliorare le nostre relazioni con il partner, con i figli, nella scuola e a lavoro. 

Si tratta di un linguaggio facilmente disponibile in ognuno di noi, che consente di comunicare con noi stessi e con gli altri senza criticare, insultare e senza sentirci criticati, permettendo di ritrovare e rendere abituale la naturale armonia nei rapporti con noi stessi e con gli altri.

Imparare a comunicare efficacemente con noi e con gli altri può trasformare profondamente le nostre vite e le nostre relazioni. 

Possiamo imparare a riconoscere i nostri sentimenti e bisogni senza sensi di colpa, ad esprimerli con coerenza, in modo onesto e sincero, liberandoci dal risentimento e dal peso di dimostrare il nostro amore, e ad ascoltare gli altri con empatia e accettazione, in modo che si sentano compresi fino in fondo.

E’ questa la strada per trasformare potenziali conflitti in dialoghi pacifici. 

In questo modo, infatti, possiamo creare un clima di accoglienza, collaborazione e fiducia, riducendo malintesi e scontri.

Nei nostri percorsi, inoltre, integriamo gli strumenti della Comunicazione Non Violenta, ideata da M. B. Rosenberg, con il modello ABC, ideato da A. Ellis, un altro potente strumento che ci permette di riconoscere i nostri pensieri contorti e i modi con cui spesso accusiamo ed etichettiamo noi stessi e gli altri, e di riuscire a trasformarli in pensieri lineari e a trasformare noi stessi in adulti più consapevoli, che vivono una maggiore armonia.

Percorsi

“Le parole sono finestre oppure muri”

Dislessia evolutiva: disturbo specifico e selettivo di lettura che si manifesta nel momento in cui il bambino prova a imparare a leggere e a scrivere. Le difficoltà si evincono nella lettura che può essere stentata-assente-poco corretta. Il bambino dislessico può leggere e scrivere, ma lo fa impegnando al massimo le sue capacità e le sue energie, poiché, a differenza di altri non ha automatizzato il processo; questo lo porta a stancarsi molto, commettere errori, rimanere indietro, non imparare e soprattutto sentirsi inadeguato. La Dislessia può presentarsi isolata o insieme (comorbidità) alla disgrafia e/o discalculia e/o disortografia; può presentarsi, inoltre, in soggetti che hanno avuto un pregresso disturbo del linguaggio.


Disgrafia evolutiva: l’insieme dei disturbi della scrittura, accomunando i deficit dei meccanismi cognitivi centrali e di quelli periferici di elaborazione della risposta scritta. Il bambino disgrafico presenta difficoltà a riprodurre le lettere e i numeri in maniera corretta e fluente; spesso non si riesce a capire ciò che il soggetto scrive.

“Chi ha paura della rabbia?”

Disortografia evolutiva: compromissione dei processi mentali centrali della corrispondenza tra forma fonologica e rappresentazione grafemica della parola. Le difficoltà tipiche della disortografia si manifestano durante l’esercitazione, le prove e le verifiche di scrittura: è possibile osservare una quantità di errori ortografici inaspettata rispetto alle capacità del bambino.


Discalculia evolutiva: disturbi dell’elaborazione numerica del calcolo. Secondo i diversi sistemi di classificazione i sintomi di tali deficit possono essere: incapacità di comprendere i concetti di base di particolari operazioni, mancanza di comprensione dei termini o segni matematici; mancato riconoscimento dei simboli numerici; difficoltà di attuare manipolazioni aritmetiche standard; difficoltà a comprendere quali numeri sono pertinenti al problema aritmetico che si sta svolgendo, difficoltà di allineamento dei numeri o scorretta organizzazione spaziale dei calcoli; incapacità di apprendere le tabelline della moltiplicazione. Può presentarsi insieme (comorbidità) ad altri DSA.

“No: duro da dare e da ricevere”

Disortografia evolutiva: compromissione dei processi mentali centrali della corrispondenza tra forma fonologica e rappresentazione grafemica della parola. Le difficoltà tipiche della disortografia si manifestano durante l’esercitazione, le prove e le verifiche di scrittura: è possibile osservare una quantità di errori ortografici inaspettata rispetto alle capacità del bambino.


Discalculia evolutiva: disturbi dell’elaborazione numerica del calcolo. Secondo i diversi sistemi di classificazione i sintomi di tali deficit possono essere: incapacità di comprendere i concetti di base di particolari operazioni, mancanza di comprensione dei termini o segni matematici; mancato riconoscimento dei simboli numerici; difficoltà di attuare manipolazioni aritmetiche standard; difficoltà a comprendere quali numeri sono pertinenti al problema aritmetico che si sta svolgendo, difficoltà di allineamento dei numeri o scorretta organizzazione spaziale dei calcoli; incapacità di apprendere le tabelline della moltiplicazione. Può presentarsi insieme (comorbidità) ad altri DSA.

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